L’Italia ha un patrimonio artistico e architettonico di inestimabile valore, ed è il quinto Paese più visitato al mondo anche per le sue mete storico/culturali, ma la spesa pubblica destinata al settore culturale è tra le più basse d’Europa, 1.4% nel 2014. Lavorare nel settore culturale del nostro Paese non è facile: spesso la vita dei progetti dipende economicamente da bandi, fondi europei, donazioni e volontariato, e per ogni progetto che viene realizzato molti altri rimangono impraticabili a causa di difficoltà organizzative o mancanza di fondi.
Come si può invertire questa rotta?
Noi siamo convinti che con la cultura si possa mangiare, e anche bene, ma a un patto: imparare a preparare i piatti giusti, e saperlo fare con lo stesso spirito che contraddistingue il tessuto economico del nostro Paese, lo spirito imprenditoriale: quello che permette di scegliere tra mille buone idee quelle con più probabilità di andare lontano, trasformarle in progetti sostenibili, per cui esiste un pubblico disposto a riconoscerne il valore.
Quando
20 - 23 settembre
Come
La partecipazione è gratuita!
REGISTRATI
la disponibilità dei posti è limitata
Stiamo cercando persone che vogliono mettersi in gioco e sperimentare insieme
nuovi modelli per creare impresa culturale.
Creativi - persone che mettono insieme idee e progettazione, lavorano di fantasia e immaginano soluzioni innovative.
Imprenditori - persone di visione che sanno monetizzare il valore in modo strategico.
Esperti di cultura - persone che portano conoscenza ed esperienza sul campo, dalla produzione di cultura alla gestione del patrimonio culturale.
REGISTRATICerchiamo persone che abbiano voglia di collaborare e confrontarsi
su idee nuove, concrete, utili e sostenibili.
Iniziando nel tardo pomeriggio i partecipanti avranno modo di incontrarsi, scambiare idee e aspettative sul tema della cultura e dell’impresa innovativa in questo settore.
Durante un’attività generativa di brainstorming guidato si esploderanno le proposte pervenute durante la selezione e si elaboreranno diverse ipotesi progettuali attorno alle quali costituire dei gruppi di lavoro per sviluppare piccole ma concrete idee di impresa culturale.
La mattina sarà dedicata all’approfondimento delle caratteristiche chiave di un approccio imprenditoriale, dall’attitudine e intuito personale alle tecniche strategiche per entrare in nuovi mercati, creare modelli nuovi di scambio di valore e monetizzare prodotti e servizi.
Dalla ricerca di mercato alla ricerca con gli utenti, si lavorerà anche fuori dalla sede per identificare e validare un bisogno concreto per poi esplorare opportunità di impresa, idee innovative che possono dare vita a una nuova offerta di valore, dalla startup digitale che rende accessibile il patrimonio artistico alla cooperativa di quartiere che gestisce i beni culturali.
La terza giornata sarà dedicata alla trasformazione di una buona idea o intuizione in un progetto o formula di impresa che possa funzionare. Prototipando e validando la propria proposta con potenziali utenti il team dovrà dimostrare che un minimo numero di persone è pronto a investire economicamente sulla loro idea (sarebbero disposti a pagare se esistesse già).
Ogni gruppo di lavoro dovrà sviluppare un pitch dimostrativo del proprio progetto e convincere gli altri partecipanti a investire nella propria idea.
Service designer, agente di cambiamento e imprenditore sociale con esperienza internazionale nella creazione e gestione di reti di persone, processi di sviluppo sostenibile e innovazione sociale. Si occupa di progettazione partecipata, misurazione dell’impatto sociale, formazione all’imprenditorialità e processi di innovazione negli enti pubblici e nel terzo settore.
Il suo obiettivo è facilitare l’interazione delle persone con la tecnologia, progettando percorsi e costruendo interfacce insieme alle persone che le utilizzeranno: usabilità, architettura dell’informazione e analisi delle interazioni sono elementi contrali del suo lavoro. Ha un approccio multidisciplinare che lega il background umanistico all’esperienza come programmatore IT e unisce la creatività al rigore: utilizza metodi progettuali legati al design thinking e particolarmente centrati sulla fase di ricerca/ascolto/mediazione comunicativa.